Partiamo subito dal risultato finale, è inutile girarci intorno, domenica scorsa il Canavese Volley è venuto a trovarci a casa e ci ha rifilato un sonoro 3 – 0 (25 – 13, 25 – 15, 25 – 17).
Adesso possiamo procedere con la fase: “disperazione totale”. Il pubblico è depresso, teme l’incubo 3-0, aveva iniziato a divertirsi ed esultare delle prestazioni della U14, ora invece vacilla e dubita dei prossimi risultati. Gli allenatori si domandano dove hanno sbagliato e come fare a migliorare e correggere il gioco in campo. Forse il problema non è tecnico, forse è psicologico o solo l’insieme dei due (solo?). Le ragazze sono arrabbiate a causa del loro insuccesso, e non sapendo come comportarsi rovesciano il loro malumore verso i genitori, i quali, trovandosi tra il pubblico e quindi già in una fase avanzata di depressione cosmica, non sapendo con chi sfogarsi se la prendono con i relativi compagni appena si rientra a casa. E mentre tutto ciò accade, il dirigente pensa che il Canavese Volley è sicuramente più forte, ma se avessimo potuto giocare ancora 6 o 7 set probabilmente avremmo vinto (infatti guardando la progressione matematica dei risultati la tendenza sembrerebbe proprio quella). Però non vale.
Ma ora basta! La fase “disperazione totale” dura al massimo cinque minuti. Si, perché poi si deve tornare a guardare avanti. Ricominciare gli allenamenti, imparare dai propri errori, impegnarsi con tanto sacrificio, ma soprattutto non smettere mai di crederci e di divertirsi. Durante la gara di domenica le graziose fanciulle della U14, note anche come Befane Galattiche, ci hanno regalato momenti splendidi e sorprendenti. A partire dalla foto ufficiale della squadra: 21 ragazze in divisa pronte a bucare l’obiettivo del fotografo con un semplice e garbato battito di ciglia. Poi in campo, dove hanno provato nuovi schemi di gioco, dove hanno cercato di giocare palle difficili rischiando, e sbagliando, ma senza paura. Dodici ragazze titolari, intercambiabili e, soprattutto, disposte ad essere sostituite dalle loro compagne appena era richiesto dalla regia a bordo campo.
Forza ragazze, tirate fuori gli artigli e fateci sognare. Noi vi aspettiamo colmi di entusiasmo per la prossima partita.
Oh, si riparte!
ROC