A seguito della Sagra del Cavolo Verza, che lascia sempre qualche influenza nefasta alle graziose fanciulle del Montalto, la U14 ha intrapreso una settimana ricca di gare. Ben due incontri in soli cinque giorni, entrambi persi in cinque set con il punteggio di 3 – 2. In casa contro il Calton (23 – 25, 25 – 21, 25 – 19, 11 – 25, 5 – 15) e in trasferta contro il Montanaro (21 – 25, 25 – 15, 25 – 27, 25 – 23, 15 – 13).
Questa volta, anziché attendere il verdetto delle partite, il pubblico del Montalto ha giocato in anticipo, organizzando subito una sorprendente Bagna Cauda per suggellare l’intensa settimana agonistica e scacciare definitivamente l’influenza del Cavolo (che invece si sposava benissimo con il menu proposto).
Nonostante il risultato finale, le Befane Galattiche hanno lottato con vigore provando e giocando nuovi schemi sotto l’attenta guida di Pat e dello Zio Max. Prova una volta, prova una seconda, e alla fine qualcosa succede: si impara, si cresce. Nel frattempo però, gli errori fatti si pagano con punti a favore degli avversari. A pensarci bene non sembra nemmeno giusto, d’altra parte si stava provando. Dalla panchina il dirigente ha tentato più volte di mediare: “Hey arbitro, rifa… era una prova dai, non conta” ma nessuno gli ha dato ascolto.
Le graziose fanciulle stanno facendo progressi, stanno migliorando, è solo che a volte non è così facile vederlo. Invece è più facile vedere altro, come il sorriso delle ragazze dopo aver vinto due set di fila, felici di aver vinto contro il Rivarolo (una squadra fortissima che è prima in classifica), peccato che in quel momento si stava giocando contro il Calton.
Oppure andare in trasferta e, arrivati a destinazione, vedere che nel borsone si è dimenticato di mettere le ginocchiere e le scarpe da ginnastica: come andare a sciare senza scarponi, o andare a giocare a tennis senza la racchetta.
E la sera a fine partita, vedere le ragazze fuori dalla palestra in silenzio sotto il cono di luce, ballare sfrenate per respingere la rabbia della sconfitta, con la musica in testa mentre tutto intorno è buio.
L’importante è esserci, l’importante è poter continuare a giocare. Questa è passione!
Forza Montalto!
ROC